L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’inquinamento elettromagnetico come “una tra le quattro principali problematiche degli anni 2000.
Ricerche scientifiche denunciano l’aumento di leucemie nei bambini sottoposti a campi magnetici superiori alla soglia ritenuta normale.
I rischi riguardano principalmente chi vive presso elettrodotti o ripetitori per telecomunicazioni, ma non è escluso che l’uso di molti comuni elettrodomestici e dei cellulari stia incidendo sulla qualità ambientale del cittadino. Il quadro legislativo è ancora inadeguato e non consente agli Enti Locali di fronteggiare con chiarezza il problema, senza esporsi a possibili censure da parte della Magistratura amministrativa.
Le stesse emittenti televisive e le aziende di telecomunicazione non dispongono di figure professionali in grado di valutare con specifica competenza la qualità ambientale delle linee e dei ripetitori.
Idonei operatori sanitari dovrebbero inoltre essere coinvolti nella valutazione dei rischi per rendere gli ambienti di lusso e le comunità sociali meno saturi possibili di ondi nuove.
Per tutte le ragioni esposte si ritiene di rilevante interesse pubblico e sociale progettare ed erogare un intervento formativo finalizzato allo sviluppo di nuove competenze professionali per esperti sulla qualità ambientale.
L’iniziativa è principalmente indirizzata a funzionari che operano negli Enti territorialmente competenti al rilascio di concessioni sui nuovi impianti o ad effettuare perizie per l’eventuale bonifica d’impianti esistenti.